FINO ALL’11 OTTOBRE UN INEDITO ATANASIO SOLDATI ALLA PERMANENTE

Pubblicato il
11 Settembre 2014
Categoria
Mostre, Press

 

      La Permanente di Milano, nel ripercorrere le vicende artistiche milanesi del secolo scorso, dedica un omaggio ad  Atanasio Soldati (Parma, 1896 – 1953).

Nella circostanza sarà esposto un selezionato corpus di disegni inediti,  pubblicato per l’occasione in un catalogo dalla Six di Sebastiano Dell’Arte e curato da Chiara Bertoni, con  un testo critico di Elena Pontiggia e un testo di Augusto Garau.

Il volume sarà presentato da Elena Pontiggia martedì 7 ottobre, alle ore 18, al Palazzo della Permanente .

Un evento esclusivo che delinea l’intensa e singolare ricerca artistica di Soldati, caratterizzata da un pensiero sempre vivo e libero, volto sia all’astrazione sia alla figurazione.

Come scrive la stessa Elena Pontiggia: “(…) magiche carte di Atanasio Soldati…. un diario delle sue invenzioni,  e insieme vocabolari di linee, repertori di segni, insomma opere in embrione e in miniatura che non hanno nulla di spettacolare, eppure esercitano un’inspiegabile suggestione…

La quasi totalità di questi fogli si collocano tra il 1947 e i primi anni cinquanta.

Soldati, all’epoca, ha cinquanta, cinquantacinque anni.

Era nato a Parma nel 1896, dove aveva compiuto studi di architettura, prima di trasferirsi a Milano nel 1925. Agli inizi degli anni trenta si era avvicinato a Edoardo Persico e aveva attraversato una stagione primitivista, influenzata dal Doganiere Rousseau attraverso la declinazione colta che ne avevano data Garbari e Carrà. Nel gennaio 1931 aveva tenuto una personale al Milione e nel marzo 1932 aveva esposto, sempre al Milione, con Bogliardi e Ghiringhelli. L’anno successivo aveva iniziato a confrontarsi col cubismo di Léger (che aveva visto nel 1932 proprio al Milione) e con Picasso (che aveva conosciuto su libri e riviste. Più tardi lo vedrà anche nella mostra della collezione Feroldi organizzata dai Ghiringhelli nel dicembre 1933). E’ in questo periodo che Soldati entra nel piccolo gruppo di artisti che, sempre intorno alla galleria di via Brera, danno vita all’astrattismo italiano. Nelle sue opere del 1934-35 si avvertono
nitidamente le tracce dei maestri del Bauhaus esposti, per la prima volta in Italia, nelle leggendarie mostre del Milione: Kandinsky, Vordemberge-Gildewart, Baumeister.

Nel gruppo degli astratti, però, Soldati è uno dei pittori più dotati di una vena narrativa, di una vocazione quasi fiabesca. Le sue superfici colorate conservano l’aspetto di strani passatempi, qualcosa che sta fra i puzzle e i tangram, le scacchiere e le carte da gioco.

Ricorrono nelle sue opere memorie o tracce di oggetti, anche se appiattite in una bidimensionalità di derivazione cubista. Si direbbe anzi che, pur allontanandosi da figure e cose, Soldati mantenga sempre la nostalgia della realtà. E in questo senso Licini e Melotti sono gli artisti che sono più vicini, idealmente, alla sua poetica”.

La mostra è aperta sino all’11 ottobre 2014.

Orarida martedì a domenica 10-13/14.30-18.30; chiuso tutti i lunedì.

INGRESSO LIBERO

 

NOTE BIOGRAFICHE

Nato a Parma il 24 Agosto 1986, Atanasio Soldati si diploma in Architettura nel 1920.

Fino all’inverno del ’24 vive a Parma. Si trasferisce a Milano nel ’25. Nel ’31 inaugura una mostra personale alla Galleria del Milione, galleria aperta dai fratelli Ghiringhelli, e diretta inizialmente da Edoardo Persico, che espone artisti europei come Lèger e Kandinsky, frequentata da poeti come Alfonso Gatto, da architetti come Terragni, da pittori come Radice e Reggiani, scrittori come Carlo Belli, Leonardo Sinisgalli e Cesare Zavattini.

E’ in questo ambiente che Soldati crea i suoi primi dipinti astratti. Nella stessa galleria il pittore espone ancora nel ’33, presentato da Carlo Belli, e nel ’35. Nello stesso anno espone a Torino, nello studio Casorati-Paolucci dove si tiene la prima mostra ufficiale degli astrattisti Italiani, con un manifesto firmato da Reggiani, Veronesi, Bogliardi, De Amicis, D’Errico, Fontana, Licini, Melotti e Soldati. Tra il 1935 ed il 1936 Soldati compie un breve viaggio a Parigi dove entra in contatto con il gruppo Abstraction-Creation; espone in numerose città italiane, fino allo scoppio della Guerra. Nel ’43, dopo il bombardamento della sua casa studio, si trasferisce prima a Solbiate Olona, in provincia di Varese, poi a Mornico Losana, nell’Oltrepò pavese, infine a Voghera. Tornato dopo la fine della guerra a Milano, continua per alcuni anni l’insegnamento di decorazione e scenografia all’accademia di Brera, iniziato nel ’44, ma un complesso di circostanze lo costringe a trasferire la sua attività didattica a Venezia. Già da tempo progetta di formare un gruppo capace di inserirsi efficacemente nell’aspra polemica che contrappone nell’immediato dopoguerra astrattismo e realismo e nel 1948 fonda , insieme a Munari, Monnet e Dorfles il MAC -Movimento Arte Concreta. L’ultimo periodo, che va dal ’50 al ’53, è denso di riconoscimenti ed affermazioni in campo nazionale ed internazionale, ma è anche segnato dalla comparsa di una grave malattia , che costringe Soldati a un lungo soggiorno ad Arma di Taggia in Liguria.

Lì nascono le ultime tele preparate per la XXVI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del ’52, dove gli viene dedicata un’intera sala. In seguito al riacutizzarsi della malattia, muore a Parma il 27 Agosto del 1953.