PENSIERI DI GAETANO PREVIATI _ Spunti d’archivio

Pubblicato il
16 Luglio 2021

Nel 2020 cadeva il primo centenario della scomparsa di Gaetano Previati (1852-1920), uno dei più importanti e innovativi artisti simbolisti, colui che, poco compreso e apprezzato in vita, tanto ha influenzato i passi di Umberto Boccioni rivolti al futurismo.

Nonostante il brusco arresto di tutte le attività considerate non essenziali verificatosi a causa della pandemia di Covid 19, il Castello Estense di Ferrara, sua città di origine, lo ha celebrato con una vasta esposizione carica di suggestioni, mentre Milano, la sua città di adozione, ha allestito una mostra presso la galleria d’arte Bolzani incentrata sul ritrovamento di Angeli, un dipinto acquisito dalla Permanente nel lontano 1885 alla rassegna annuale braidense e più riproposto al pubblico.

Al termine delle celebrazioni previatiane, l’archivio della Permanente si è arricchito di sessantacinque lettere inedite dell’artista ferrarese grazie alla generosità e all’intelligenza di una coppia di benefattori, Stefano Costantino, socio del nostro Ente, e la moglie Alessandra, nipote dell’architetto Enrico Agostino Griffini, cognato di Paolo Mezzanotte e di Bianca Gallone, a sua volta nuora del collezionista Gaspare Gussoni grazie al matrimonio con il figlio Giovanni.

I coniugi Costantino, eredi di quei mecenati lombardi che, con lasciti e donazioni, hanno contribuito alla nascita e all’arricchimento di diverse realtà museali sul nostro territorio, hanno scelto di affidare all’archivio della Permanente queste missive con il desiderio che, dopo un necessario studio specialistico, venissero divulgate divenendo patrimonio consultabile dal pubblico. Il legame istaurato da Previati con la Permanente e gli approfondimenti sull’artista intrapresi negli ultimi anni in questa sede, incrementati dallo studio del materiale custodito presso l’Archivio Eredi Alberto Previati, sono stati ritenuti una valida garanzia per il fine filantropico.

 

Leggi il saggio PENSIERI di GAETANO PREVIATI. Un dono all’archivio della Permanente