ERCOLE PIGNATELLI Dal 4 Dicembre 2025 – 5 Gennaio 2026

Pubblicato il
27 Novembre 2025

ERCOLE PIGNATELLI

Imprinting

a cura di Giancarlo Lacchin

«Per me non c’è passato o futuro, in arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non deve essere presa in considerazione»: sono le ferme e decise parole con le quali Picasso replicava alla possibilità di cogliere nella sua opera una precisa successione di fasi, più o meno interconnesse fra di loro. La convinzione di concepire l’arte come un’attività solidamente ancorata nel presente e in esso pienamente inserita diviene nel grande maestro spagnolo la consapevolezza della funzione quasi redentrice dell’arte stessa nei confronti della realtà, attraverso la sua inesauribile capacità simbolica di infondervi un significato, una direzione, un senso. Come in un filo sottile che lega indistricabilmente i due artisti, è questa l’eterna contemporaneità in cui si colloca l’opera di Ercole Pignatelli, che proprio a Picasso, fra l’altro, deve la sua prima e più determinante ispirazione e che riesce pienamente nel tentativo di imprimersi nei tempi anticipandone i caratteri e le aspirazioni. L’”imprinting” è però in tal senso bidirezionale nel rapporto fra arte e vita, in quanto le due dimensioni, interagendo in profondità, vengono a definirsi a vicenda, permettendo in primo luogo lo scorrere ininterrotto di quella materia magmatica e dionisiaca che in Pignatelli, come nei grandi maestri, erompe incessante e potente nelle forme e nei colori della sua pittura, attraverso quello sguardo sempre indagatore e curioso che tende ad appropriarsi di tutto quello che l’artista vive e assorbe. Nella lunga vicenda qui presentata, che va dagli anni ’50 a oggi, storia e mito sembrano intrecciarsi indistricabilmente: all’orizzonte vediamo apparire come una cornice di senso fatta di simboli e di immagini che riportano la realtà all’interno di una narrazione fantastica nella quale domina un’ispirazione quasi misteriosa. È quella forza non volitiva che domina il processo creativo e che permette, quasi magicamente, di far dialogare la libertà espressiva e la regola, l’impulso incondizionato e la fedeltà a una sopraffina tecnica pittorica. Tutto in Pignatelli assume una cifra essenzialmente barocca e musicale, nel suo stile densamente fisico e materico trova compimento quel passaggio dalla storia al mito e dal mito alla storia che si presenta come una vera e propria duplice trasformazione, fondata su quella «continua ricerca ed esperienza e invenzione d’una armonia difficile e contrappuntistica» che permette alla sua pittura di “purificare” e di redimere la realtà. In questo Pignatelli risulta essere uomo e artista completo ed è proprio questo stretto connubio che, come afferma anche un altro suo caro amico, Lucio Fontana, risulta costantemente operante nella sua pittura, rendendola «sempre unitaria anche nelle varianti del discorso», simile per l’appunto a quell’ideale di bellezza, sensuale, massimamente vitale e tipicamente barocco che, nel sistema del sapere, prendeva e prende forma proprio come unità nella varietà.

Giancarlo Lacchin

(Università degli Studi di Milano)

Info:

Inaugurazione: Mercoledì 3 Dicembre, ore 17.30

Apertura al pubblico: 4 Dicembre 2025 – 5 Gennaio 2026

Orari: Lunedì – Sabato: 10.00-13.00; 14.30-18.00

(chiusa 24-25 Dicembre 2025 – 1 Gennaio 2026)

Ingresso libero






MOSTRA WILDLIFE

Tutti i giorni, dalle 10.00 alle 19.00 / giovedì e venerdì, dalle 10.00 alle 22.00
(Chiusura biglietteria 30 minuti prima).

MOSTRA JACK VETTRIANO

Tutti i giorni, dalle 10.00 alle 19.00 (Ultimo ingresso ore 18.00)

 

Non è necessaria la prenotazione.

I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del museo