Alessandra Cantamessa
nata a Bergamo nel 1969, cresciuta ad Endine Gaiano (BG), dopo gli studi magistrali lavora come insegnante di scuola dell’infanzia che resta la sua occupazione da ormai trenta anni. Vive a Ranzanico(BG).
Ha iniziato negli anni novanta a coltivare istintivamente il desiderio di sintetizzare su tela, i ricordi di viaggi ed esperienze di quanto va esplorando, a seguire la formazione autodidatta.
La pittura di Alessandra Cantamessa si è evoluta rapidamente nell’arco di pochi anni, nel corso dei quali, da un approccio quasi pop è passata ad esprimersi con una sua personale poetica, utilizzando un linguaggio più informale, volto a rendere la forza e la capacità evocativa della materia. Pensati come appunti di viaggio, spesso i suoi quadri raccontano del suo passaggio in territori lontani, desertici e desolati, lasciando traccia sulla tela proprio della materia di cui quei luoghi sono permeati: sabbia, mute di serpente, terra spaccata e riarsa dal sole.
L’attitudine alla sperimentazione, manifestata fin dalle opere degli esordi e la tendenza alla tridimensionalità, affiorano prepotentemente nel percorso dell’artista, portandola, nella sua fase più matura, a destrutturare la tela fino al limite del basso rilievo. Opere come “Ronzinante” ispirata al destriero di Don Chisciotte o la serie “Nero” ben esprimono questa tensione.
Ma è con il vero e proprio esordio nella scultura e con il riappropriarsi della pietra come elemento anche autobiografico che l’artista giunge all’essenziale: “il marmo racchiude in sè la contrapposizione tra la freddezza della pietra e l’eleganza delle linee, la natura infatti insegna a cogliere l’essenza dei suoi elementi…”